Tutte le facce dello scorpione

Data
29 giugno 2021
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Il mito prende origine da una sfida e il suo protagonista porta il nome di Karl Abarth. Neanche undicenne, il piccolo Karl ricopre la ruota in legno del suo monopattino con una cintura in cuoio per potersi spingere a una velocità superiore e battere così i ragazzi più grandi nelle sfide di quartiere.

L’elaborazione ai fini della performance s’innesta nel DNA di Karl Abarth che, incapace di star lontano da corse e competizioni, lo porta a spingersi verso nuove sfide e nuovi record.

Dopo una carriera da pilota, sia di auto che di moto, Karl Abarth e Guido Scagliarini fondano nel 1949 la Abarth & C.

La prima vettura prodotta, la 204 A Roadster, derivazione della FIAT 1100, vinse immediatamente il campionato italiano 1100 Sport e quello di Formula 2. In parallelo alle corse, s’iniziarono a produrre i kit di elaborazione che aumentavano prestazione, potenza e velocità delle macchine di serie. Nel giro di qualche anno l’Abarth & C. poté contare su 375 dipendenti e una produzione di circa 300.000 marmitte l’anno.

THE ABARTH PHILOSOPHY

Le auto Abarth devono essere maneggevoli, prestazionali e potenti, ma soprattutto piccole e cattive, proprio come lo Scorpione. Le “derivazioni” ottengono successi in ogni competizione e lo stesso Karl Abarth diventa protagonista di numerosi record.

Negli anni 50 e lungo tutti gli anni 60, il marchio Abarth s’impone costantemente e incessantemente nell’immaginario collettivo come sinonimo di sportività, elaborazione e prestazioni, rivoluzionando, di fatto, il mondo delle auto sportive.

I LOGHI

1949

Abarth è lo Scorpione e lo Scorpione è Abarth, fin dal 1949.

Per rappresentare la neonata società, Carlo Abarth sceglie lo Scorpione per tre motivi: è il suo segno zodiacale, è un disegno difficile da imitare e soprattutto è un marchio originale che rappresenta perfettamente la filosofia Abarth: “piccoli, ma cattivi“.

Lo stemma iniziale mostra esclusivamente lo Scorpione, libero da ogni scudo o cornice, e sotto la scritta “Abarth & Cº – Torino”.


1954

I primi successi sportivi diffondo l’immagine dello Scorpione e Carlo Abarth pensa di sottoporla a un restyling.

Viene introdotto uno scudo – a celebrazione delle prime vittorie e auspicio di quelle future – bicolore: il giallo simboleggia Merano, la città italiana che ha accolto Carlo Abarth e prima ancora suo padre, e il rosso da sempre è il colore che rappresenta le vetture italiane nella competizioni sportive.

La scritta “Abarth & Cº” perde l’indicazione “Torino”, diventa gialla su sfondo blu e va a coronare lo Scorpione.


1955

La crescita di Abarth è esponenziale e dopo appena un anno il logo viene ulteriormente modificato.

Rispetto alla versione precedente viene adottata una tonalità di blu più chiara, tendente all’azzurro. La scritta Abarth è cambiata: presenta un nuovo font, più cattivo e accattivante, e ora c’è una “C.” al posto della “Cº”.


1958

Il logo viene rivisto anche nel 1958. Sono gli anni dei record, che contribuiscono a creare la leggenda dello Scorpione.

Lo scudo perde il contorno bicolore giallo e blu per trovarne uno completamente nero che suggerisce spessore. Per la prima volta, una linea nera separa il giallo e il rosso dello scudo. Nera diventa anche la scritta “Abarth & C.” che ritrova anche il maiuscolo.


1961

Meno disegno e più design.

Il logo del 1961 sposa perfettamente lo stile grafico dei primi anni ’60. Lo scorpione ritratto nello stemma perde in realismo in favore di una stilizzazione più coerente con l’epoca.

Anche il riempimento di colore diventa più uniforme e meno sfumato.

Questo nuovo stemma accompagna Abarth per tutti gli anni ’60.


1963

Nel 1962 la Abarth 1000 bialbero conquista la vittoria nella I divisione del Campionato Mondiale Costruttori Gran Turismo, riservato alle vetture con cilindrata fino a 1000 cc.

La Casa torinese celebra questo importante successo con un apposito stemma. Al logo del marchio vengono affiancati tre simboli che rimandano al mondo delle corse: la bandiera a scacchi bianca e nera, la dicitura in stampatello rosso su fondo giallo “Campione del mondo” e la corona d’alloro stilizzata.


1969

Mentre l’Abarth è all’apice del suo successo internazionale viene deciso di lanciare una versione aggiornata del logo, dove a cambiare drasticamente è proprio il simbolo della Casa torinese: lo Scorpione.

La nuova versione prevede uno scorpione ancor più stilizzato e semplificato, completamente nero e, per la prima volta, con entrambe le chele rivolte verso l’alto (fino alla versione precedente la chela di destra pendeva verso sinistra).

Anche la scritta subisce una variazione: ora è bianca su sfondo azzurro e presenta solo la dicitura “Abarth“, senza “& C.”.


1971

Nel 1971 Abarth viene acquisita da Fiat e uno dei primi cambiamenti adottati riguarda proprio il logo.

Per sottolineare l’italianità dello Scorpione, il tricolore compare nello sfondo della scritta Abarth. Lo Scorpione torna blu e il nero della precedente versione viene sostituito da un grigio meno impattante.


2007

Come la fenice, anche lo Scorpione rinasce dalle proprie ceneri.

Il nuovo ruolo di brand à sé stante nella costellazione dei marchi del Gruppo Fiat coincide con un restyling completo del nuovo logo.

La nuova proposta accoglie i tratti distintivi dello Scorpione: l’heritage del marchio viene mantenuto, ma è proposto in chiave decisamente più attualizzata e moderna.

La forma dello Scorpione è la stessa dei loghi precedenti, ma viene roteata verso sinistra con le chele che ora combaciano con la linea diagonale che separa il giallo e il rosso dello scudo.

In questa versione la scritta “Abarth” è bianca su sfondo nero e propone un font completamente nuovo, con le lettere che ai vertici sono più schiacciate rispetto a quelle centrali. La bandiera italiana scende sotto la scritta.

Di questo nuovo logo viene realizzata anche una versione “3D”, dove il grigio è sostituito da un effetto acciaio cromato.

La nuova divisione conserva i pilastri che hanno contraddistinto la produzione Abarth: performance, craftsmanship e technical upgrade .

La prima auto a esordire è la Abarth Grande Punto, che viene resa disponibile anche in allestimento “esseesse” per i veri appassionati e che – nella versione da competizione S2000 – miete vittorie e titoli internazionali nei campionati rally.

Segue nel 2008 il debutto della Abarth 500 che, con l’uscita di produzione della Punto, diventa il modello di punta della Casa torinese, con un successo che continua ancora oggi. Nel 2016 la 500 viene affiancata da Abarth 124 spider e dalla sua derivazione rally, che sancisce il ritorno di Abarth nel WRC e conquista la Coppa FIA R-GT nel 2018.

2019

Nel 2019 in occasione del 70° anniversario di Abarth, nasce la 695 Anniversario, un’edizione speciale della Abarth 500 prodotta in soli 1949 esemplari (a richiamare l’anno di fondazione del marchio).

La 695 Anniversario presenta un logo che è un connubio tra il nuovo e il classico.

Lo scorpione è lo stesso degli anni ’60 così come il font della scritta “Abarth & C.” ma il colore è nero. Lo sfondo dello scudetto mantiene i colori giallo e rosso del brand, ma il contorno è grigio.

La 695 Anniversario è il sunto dello spirito di Carl Abarth e della filosofia che ha accompagnato il marchio dalle sue origini fino a oggi.

Abbiamo ripercorso la storia di Abarth attraverso il suo simbolo distintivo: lo scorpione. Ci sarebbe però tanto altro da dire, tante storie e aneddoti da raccontare; tante persone di cui parlare: piloti, meccanici, progettisti e ingegneri.

…ma questa è un’altra storia…

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